Recensione: “Notti in bianco, baci a colazione” di Matteo Bussola

Titolo: Notti in bianco, baci a colazione
Autore: Matteo Bussola
Pagine: 240
Prezzo: Cartaceo 14,45 €

Sinossi: 
Il respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. Le notti passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande difficili che ti costringono a cercare le parole. Le trecce venute male, le scarpe da allacciare, il solletico, i «lecconi», i baci a tutte le ore. Sono questi gli istanti di irripetibile normalità che Matteo Bussola cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte, proprio guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il senso di ogni cosa. Padre di tre figlie piccole, Matteo sa restituirne lo sguardo stupito, lo stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova a osservare il mondo. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell’«abitudine di restare» si scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la paternità.

Recensione:
Il livello di coccolosità e di dolcezza di questo libro è impossibile da esprimere a parole. E’ un libro genuino e semplice. Il libro non è un romanzo, ma una raccolta di racconti accompagnati da un titolo. I racconti sono sia brevi che lunghi, non c’è un metro di misura omogeneo. Sono riuscita a leggerlo in meno di due ore di un pomeriggio ozioso: una pagina tira l’altra. L’autore ha deciso di mettere per iscritto le sue “avventure” specialmente quelle dedicate alle figlie. Tratta di come è diventato un padre, del rapporto con le figlie e del suo lavoro, a volte affronta anche il tema del pregiudizio contro qualcuno o qualcosa diverso da noi. Mi è dispiaciuto un po’ che abbia parlato poco della moglie, ero curiosa di sapere come si erano conosciuti e di come sia maturato il loro rapporto. Lo stile del libro è libero, ironico, simpatico e dolce. Mi sono letteralmente innamorata. Lo consiglio a tutti: grandi e piccini! Buona lettura a chi si vorrà cimentare nella quotidianità della famiglia Bussola.



  • – Papà, – ha detto, – quando hai incontrato la mamma, come hai fatto a sapere che era la mamma? – l’ho capito dopo circa dieci minuti. – e da cosa? – Quando ci siamo incontrati la prima volta, si è sollevata i capelli dietro la nuca, sopra la testa, e si è fatta uno chignon senza neanche un elastico, solo annodandoli. – e allora? – e allora lí ho capito che lei aveva disperatamente bisogno di un elastico. e io dei suoi capelli.

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